La storia dello spirito tibetano
A volte è l' introspezione a fare da padrone, la mia anima vola e solo lei sa dove vuole vagare, senza dire nulla inizia l' aspetto meditativo sulle cose che il mio spirito vuole dirmi, accompagnarmi verso nuovi orizzonti, ruscelli e piccoli torrenti, cascate. Si chiama lo spirito del tramonto colui che appare sempre nei miei sogni, facendomi capire la direzione giusta per me da prendere; credo che non sia la prima volta che succeda, si è presentato svariate volte in forme diverse per farmi notare dove sbaglio senza dirmi che ho sbagliato.
L'altro giorno ho salvato una bambina che non sapeva nuotare, era gelida e l'ho scaldata, rinvenuta alla fine di tutto mi sono commosso nel vederla sempre più rasserenarsi tra le mie braccia. I genitori non sapevano che dirmi, ma questo non era importante perché il bello di tutto era quello di avere ancora sua figlia viva e vegeta. Non so come sia successo però quello che conta è che me ne sia accorto.
Punto di vista del racconto
La lezione da imparare è quella di non guardare da dov'è arrivato il male, ma cercare di rimediare nel così detto: qui e ora. Tanti di noi ha già sentito parlare del qui e ora, però nessuno è certo che lo stia vivendo a fondo; non sono io lo spirito tibetano, era solo una semplice storiella inventata, per far capire alla gente che a volte ci troviamo in situazioni, che solo noi possiamo agire con determinazione e con l'istinto senza il senno del prima o del poi, ma con la chiarezza dell'azione del presente.
non sono un insegnante e nemmeno un maestro, sono solo un allievo in questa vita che non si permetterebbe mai e poi mai, mettersi sul pulpito a fare prediche o moralismi, cerco solo di condividere pezzi di alcuni insegnamenti che la vita mi ha insegnato nel suo piccolo.
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